Qu'est-ce que la physiothérapie invasive ?

Qu'est-ce que la physiothérapie invasive ?

Negli ultimi decenni la Fisioterapia si è sviluppata al di là delle pratiche convenzionali, diventando sempre più ampia, performante e specialistica, consentendo al Fisioterapista professionista di raggiungere un alto livello di specializzazione che garantisce la massima attenzione alla qualità dei risultati. L’evoluzione della materia ha quindi portato verso nuove e innovative tecniche di lavoro, con un’efficacia dimostrata dall’evidenza scientifica, offrendo al contempo sicurezza e massimo beneficio per il paziente.


La fisioterapia invasiva integra tutte le tecniche utilizzate dai fisioterapisti che richiedono l'uso di un ago da agopuntura per via percutanea ecoguidata nel tessuto neuro muscolo scheletrico. 
Alcune delle procedure più comuni in questa disciplina sono  l'elettrolisi percutanea (EPM), la neuromodulazione percutanea (NMP_e), il dry needling, la mesoterapia e l'elettroagountura.
La fisioterapia invasiva comprende qualsiasi tecnica applicata da un fisioterapista nel suo campo di competenza in cui un ago viene utilizzato come strumento di valutazione e/o trattamento con l’ausilio dell’ecografo.
Alla base di queste tecniche è necessaria un approfondita conoscenza dell’ecografia muscolo-schelettrica, la quale permette di valutare e/o guidare i trattamenti. Questo permette di avere risultati più efficaci soprattutto dove i trattamenti precedenti anno fallito.
La fisioinvasiva non va a sostituire la fisioterapia convenzionale ma è un complemento che aumenta in maniera esponenziale l’effetto terapeutico.
Un grosso vantaggio della fisioinvasiva sono i risultati che si vedono già dalla prima seduta e di norma per trattare un problema sono necessarie 3-5 sedute (p.es: epicondilite,..) della durata di 60 minuti. 
Sono trattamenti che hanno un’ottima relazione costi – benefici, con un’importante risparmio in termine di costi dei trattamenti e grazie al fatto che il paziente può riprendere a lavorare prima, un risparmio importante per le assicurazioni perdita di guadagno.

Il primo ad avere utilizzato il termine fisio invasiva è Professor Orlando Mayoral  che nel 2001 ha associato il termine esclusivamente al dry needling, tecnica per il trattamento miofasciale dove è uno dei più importanti referenti internazionali.

Nel 2013 il Prof. Firmn Valera e Prof. Francisco Minaia di , sono i primi a pubblicare in spagnolo “fisioinvasiva” e succesisivamente tradotto in inglese nel 2015, dove associano la fisioterapia invasiva a un gruppo di tecniche invasive fra le quali.

Dal 2008 si inizia a praticare l’elletrolisi percutanea ecoguidata, dove, subito dall’inizio ha avuto un impatto “devastante” in termine di efficaccia. La tecnica in poco tempo si è sviluppa in tutto il suolo iberico e oggi conta quasi 1000 fisioterapisti formati.
In un secondo momento si è iniziato a praticare la neuromodulazione percutanea, la quale associata sovente all’elettrolisi percutanea si ottengono risultati molto importanti fina dalla prima seduta.

Da 10 anni ha luogo il Master (MAS) universitario in fisioinvasiva all’università di San Pablo di Madrid, il master è al 3° posto a livello mondiale nella classifica dei master universitari per fisioterapisti.

In Svizzera il primo fisioterapista a trattare i pazienti con la fisio invasiva è stata Teresa Escudero Boja, dove in poco tempo è stata apprezzata per i risultati ottenuti da molti pazienti, fisioterapisti e medici.

Negli utlimi anni sono stati pubblicati molti studi inerenti soprattutto l’elettrolisi perctutanea, i quali dimostrano l’efficacia in sicurezza della terapia in molti problemi cronici (tendinopatie, tenosinoviti, borsiti, intrappolamenti nervi, lesione muscolare cronica) che acuti (lesione muscolare acuta)

Nel 2021 grazie alla collaborazione fra Maria Teresa Escudero e Emanuele Sarcinella è nata l’associazione Svizzera di Fisio invasiva con l’intensione di diffondere le tecniche in Svizzera. 
Al momento le tecniche non sono riconosciute dalla assicurazione di base e complementare, quindi le tecniche sono a carico dei pazienti. Però le cose stanno cambiando e sempre più  casse malati riconoscono l’efficacia (ottimo rapporto efficacia/costo) delle tecniche e rimborsano i trattamenti ai pazienti.